martedì 3 marzo 2015

TERRE DA SCAVO DESTINATE ALLA MINICAVA E DISAGI PER I RESIDENTI DELLA VIA IV NOVEMBRE: LE RISPOSTE ALLA NOSTRA INTERROGAZIONE

Nel consiglio comunale del 30 gennaio scorso è stata di discussa l’interrogazione presentata da Progetto Per Uboldo – CentroSinistraUnito relativa alle problematiche connesse con il passaggio dei camion, destinati alla minicava, sulla Via IV Novembre.
Le articolate risposte fornite dall’Assessore Pizzi, pur non portando una soluzione al problema, ci hanno comunque soddisfatti, se non altro per il fatto che finalmente l’amministrazione comunale ha informato i cittadini su quanto da diversi mesi sta accadendo.
Siamo certi che se l’informazione fosse avvenuta in maniera tempestiva e seria qualche mese fa non sarebbe stata necessaria la nostra interrogazione e le reazioni ai disagi causati dal consistente passaggio di camion ben più contenute.
Molti cittadini avranno potuto leggere sull’ultimo numero di Uboldo Informa, il foglio informativo dell’amministrazione comunale le risposte, in alcuni casi anche più ampie, ai quesiti principali della nostra interrogazione, tuttavia, intendiamo qui riportare la sintesi delle risposte dell’assessore Pizzi alle singole problematiche segnalate (nella parentesi e in grassetto sono riportati i quesiti contenuti nell’interrogazione).
Con riguardo al primo quesito (per quale motivo la circolazione dei camion destinati alla minicava non viene dirottata sulla bretella di Via Giovanni XXIII così da evitare il passaggio in gran parte del centro abitato limitandone i conseguenti disagi segnalati dai cittadini) l’assessore Pizzi ha illustrato la scelta di non dirottare i camion sulla Via Giovanni XXIII ipotizzando il percorso che i camion avrebbero dovuto fare una volta sbucati in Via Caduti Liberazione. Andare a sinistra verso la Regosella comportava due criticità: il calibro della strada e il ponte sul Bozzente.
Girare a destra, la soluzione che peraltro ipotizzava Progetto Per Uboldo – CentroSinistraUnito, e percorrere l’asse di Via Padania, Via XXV Aprile, Via Tronconi, Via Galilei presenta criticità di altro tipo, perché come verificato sulla rotonda di Via IV Novembre e Via Fermi, l’attrito delle gomme in curva, genera una buca. Quindi, considerando che le curve che ci sono per uscire da Via Giovanni XXIII sono di più di quelle che i camion affrontano sulla Via IV Novembre un tale percorso alternativo significherebbe una maggiore usura della strada nonché l’attraversamento anche di alcuni manufatti particolari, come il dosso presente tra la Via Madonini e la Via XXV Aprile.
Inoltre, anche il calibro della Via Padania risulterebbe non adeguato.
L’assessore, precisando che con la costruzione del collegamento tra lo svincolo e la zona industriale, parecchio traffico pesante è stato eliminato da tale arteria stradale, ha segnalato come l’amministrazione abbia ritenuto di non caricare nuovamente di traffico pesante la direttrice Via Galileo-Via Caduti Liberazione avendo a disposizione la Via IV Novembre che ha il calibro e la portata idonea a consentire il passaggio di questo traffico di mezzi pesanti.
Relativamente al secondo quesito (se sono state elevate dalla Polizia Locale e in che numero contravvenzioni per la violazione dell’art. 15 e dell’art. 142 C.d.S. ai camion in questione), l’assessore Pizzi ha risposto che la Polizia Locale non ha elevato contravvenzioni riferite alle norme indicate nell’interrogazione. Pizzi ha, però, informato che nell’ambito dei controlli posti in essere dalle pattuglie della Polizia Locale, nei confronti degli automezzi in questione, risultano elevati 11 verbali con le relative sanzioni per la violazione dell’art. 34 del Codice della Strada, ovvero per circolazione senza il prescritto contrassegno comprovante l'avvenuto pagamento dell’indennizzo di usura, nonché 3 verbali per la violazione dell’art. 102 del Codice della Strada perché i camion circolavano con la targa non visibile in quanto sporca di fango.
Circa il numero di camion che transita ogni giorno sulla Via IV novembre (se è stato quantificato il numero di camion in transito giornaliero sulla Via IV Novembre), l’assessore Pizzi ha informato che, sentendo gli operatori di Cava Fusi, il numero sarebbe pari a 40 camion per 7 viaggi, per due turni di lavoro al giorno; di conseguenza il numero dei camion che ogni giorno transita sulla Via IV Novembre destinazione minicava è stimabile in 500/600 unità.
In merito ai lavori di sistemazione del manto stradale danneggiato (se sono previste, oltre ad eventuali introiti previsti dagli accordi in essere, compensazioni per il disagio arrecato e in che tempi verranno realizzati i lavori di sistemazione del manto stradale danneggiato dal passaggio dei camion), Pizzi ha precisato che l’Amministrazione Comunale sta provvedendo a riparare la pavimentazione danneggiata in conseguenza del passaggio dei camion ed ha precisato che la problematica continuerà ancora fintanto che vi sarà il transito dei camion.
Tuttavia, con la realizzazione di tutti i tratti di pedemontana, e anche del tratto che interesserà Uboldo, sarà possibile sgravare il traffico pesante dalla Via IV Novembre rendendola a tutti gli effetti solo comunale.
In tale ottica, l’assessore ha precisato, quindi, che più che un progetto di sistemazione del manto stradale, al temine si appronterà un progetto di riqualificazione urbana.
Per quanto riguarda il punto relativo alla quantità di materiale scaricato (quanti metri cubi di materiale è stato finora depositato presso la minicava e quanto presso la Cava Fusi), l’assessore ha risposto che al 31.12.2014 sono stati depositati 722.000 mc. di terre e rocce da scavo presso la minicava e 47.000 mc. di terre e rocce da scavo presso la cava Fusi. Questo materiale genera un introito per il Comune di 0,48 €. al metro cubo.
L’ultimo quesito dell’interrogazione era quello che più ci interessava, poiché volevamo capire se l’amministrazione comunale avesse il controllo sulla terra depositata (se sono state effettuate e da parte di quale ente delle analisi sul terreno scaricato presso la minicava, e per un periodo presso la Cava Fusi, al fine di certificare che lo stesso non sia contaminato e/o non contenga sostanze inquinanti). L’assessore Pizzi ha dichiarato che le analisi esistono e vengono effettuate a cura della cava Fusi su richiesta della Provincia.
L’assessore ha tenuto a precisare che l’amministrazione comunale è molto tranquilla su questo punto per svariati motivi. Per prima cosa perché la maggior parte, il 99%, della terra che arriva ad Uboldo proviene dal cantiere di Strabag, società appaltatrice di pedemontana che ha sottoscritto il Protocollo di legalità.
L’assessore ha, inoltre, letto una parte della perizia di variante preparata nel 2014 per il conferimento delle terre del tratto B1, da Lomazzo a Lentate sul Seveso, in minicava. In tale documento Strabag scrive che in merito alla tratta B1, l’analisi generale ha consentito di verificare che il tracciato B1 di progetto, non interferisce con nessuna area o sito potenzialmente contaminato.
L’assessore Pizzi ha concluso la propria risposta ammettendo che il disagio continuerà ancora e che si cercherà di limitarlo anche grazie all’intervento di spazzatrice e lavaruote.
Al termine dell’intervento dell’assessore Pizzi, definito dal sindaco fin troppo esaustivo, ma secondo noi quando si rende conto ai cittadini che si amministrano si deve necessariamente essere molto esaustivi, il nostro consigliere comunale si è dichiarato soddisfatto della risposta dando merito all’Assessore Pizzi, di non aver peccato di mancanza di voglia, a differenza di quanto avvenuto in occasione delle precedenti interrogazioni da noi presentate, nel fornire i chiarimenti richiesti.
Ovviamente il nostro consigliere ha ribadito che, nonostante le risposte, la problematica rimane precisando che il problema non è il passaggio dei camion sulla Via IV Novembre, essendo chiaro che i camion ci passavano prima, ci passano oggi e ci passeranno domani, bensì come in molti casi passano, ad alta velocità e con i cassoni pieni di terra non coperti. Speriamo in un continuo monitoraggio delle situazione nel tentativo di limitare il più possibile i disagi per i cittadini.

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