Nei giorni scorsi tutte le forze politiche dell’opposizione consiliare, riscontrando che, al fine di una loro validità, le deleghe date dal sindaco ai consiglieri comunali devono essere previste dallo statuto comunale e che la norma fondamentale del Comune di Uboldo non prevede tale possibilità, hanno protocollato una richiesta affinché venisse revocato il loro conferimento.
Ieri
sera il sindaco ha commentato tale richiesta dichiarando che “le
deleghe sono una prosecuzione di una felice tradizione (forse l’unica) del mio
predecessore che diede a Pirotta e Volontè due deleghe una allo sport e una
alla viabilità …”
Il
sindaco poi aggiunge una critica al sottoscritto, con chiaro intento di farmi
passare per stupido e incoerente, essendo “colpevole” di aver sottoscritto con
gli altri capigruppo la richiesta a lui inoltrata dicendo che “Saibene
firma anche lui questo comunicato e mi stupisce: deve essere la sindrome dello
smemorato ...”
Ma
sindaco Guzzetti, se la realtà delle cose fosse veramente come dice lei, le
pare che avrei firmato la lettera regalandole un così facile assist?
Ancora
non ha capito che quando sostengo una tesi è perché prima mi sono documentato e
ho accertato la bontà di una certa argomentazione. Eppure ci conosciamo da anni.
Non voglio credere che lei sindaco
governi il comune ignorando quanto previsto dallo statuto comunale attuale e
quanto veniva, invece, previsto nello statuto previgente.
La differenza sta proprio qui.
Il vecchio statuto (vigente dal 2001 al 2013) prevedeva, agli articoli 18 e 21, la possibilità per il sindaco di conferire le deleghe ai consiglieri comunali, mentre quello attuale (scritto proprio da Uboldo al Centro) non contiene analoga previsione. Da ciò deriva quindi l’illegittimità delle deleghe conferite.
Ecco cosa
prevedeva lo statuto del comune di Uboldo vigente fino al 2013 e utilizzato dal
sindaco Piazza e dall’amministrazione di centrosinistra nel 2002 per nominare i
consiglieri delegati: “Art. 18
attribuzioni di amministrazione - 1.
Il sindaco ha la rappresentanza generale dell’ente, può delegare le sue
funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri …” e
ancora “Art. 21 deleghe del Sindaco –
“… 2. Il conferimento delle deleghe rilasciate agli assessori o
consiglieri, deve essere comunicato al consiglio e agli organi previsti dalla
legge, nonché pubblicato all’albo pretorio”.
Ecco
perché il sindaco Mario Piazza nel 2002 poté legittimamente conferire delle
deleghe a tre consiglieri comunali.
Ecco
perché ho sottoscritto la richiesta. Il problema, quindi, non è di mancanza di
memoria da parte mia ma di eccesso di ignoranza da parte del signor Guzzetti (nel
senso che il sindaco ignora persino le norme che ha scritto la sua
amministrazione).
Non ci
si deve stupire se tutte le forze di opposizione sottoscrivono un documento
congiuntamente per contestare la legittimità delle deleghe ai consiglieri
comunali perché le regole, queste – per Guzzetti - fastidiosissime regole, non
hanno colore politico.
In
conclusione il sindaco Guzzetti, che distribuisce nomignoli e offese a tutti i
suoi avversari nei suoi post e nei suoi articoli (a me poco prima di Natale in
un articolo denso di offese e falsità, che tra l’altro è valso al sindaco una
bella denuncia per diffamazione aggravata, è toccato quello di “erpenombra”)
dovrebbe offendere un po’ meno e studiare un po’ di più le regole che stanno
alla base dell’attività di governo del comune così magari la prossima volta
eviterà di sbagliare copiando.
Luca Saibene
Consigliere Comunale
Progetto Per Uboldo - CentroSinistraUnito
Nessun commento:
Posta un commento