mercoledì 12 dicembre 2018

ASILO NIDO, NO A UNA SVENDITA AL PEGGIOR OFFERENTE

Lo scorso 19 novembre è stato approvato il nuovo capitolato di gara per l’esternalizzazione della gestione dell’Asilo Nido comunale L’Aquilone, nemmeno un mese dopo l’approvazione della precedente versione alla fine di ottobre. L’Amministrazione comunale, dunque, cerca nuovamente di affidare a un soggetto privato la gestione del Nido, dopo che in estate la prima gara era andata deserta con gravi disagi per bambini, famiglie e operatori.
Il fallimento del bando estivo ha portato alla prosecuzione provvisoria della gestione comunale fino al 31 dicembre 2018, a dimostrazione che se c’è la volontà si può provare a mantenere la gestione pubblica. Il gestore privato dovrebbe subentrare dal 1 gennaio 2019, con un cambio di personale nel corso dell’anno educativo che spezzerà irrimediabilmente la continuità didattica.
Le modifiche introdotte nel nuovo capitolato ci aiutano a capire perché il precedente bando era miseramente fallito. Innanzi tutto, viene introdotto un contributo che il Comune si impegna a versare a favore del gestore fino a 50 euro al mese a utente. A regime può raggiungere complessivamente i 27.500 euro all’anno. Inoltre, è stato cancellato anche il quasi simbolico canone di concessione di 1.000 euro che il gestore avrebbe dovuto versare al Comune.

Se nel primo bando era il privato a pagare fino a 1.000 euro all’anno, adesso è il Comune che ne spenderà fino 27.500. Questa inversione smentisce l’idea del precedente bando deserto che un privato avrebbe potuto gestire un servizio sociale come l’Asilo alle attuali condizioni senza costi per il bilancio pubblico.
Come riuscirà il nuovo gestore a far quadrare i conti? La nostra preoccupazione è che possano essere tagliate alcune spese cruciali per la qualità complessiva del servizio, come quelle per la manutenzione del giardino didattico (oltre 2.000 euro nel 2017), la manutenzione ordinaria e le riparazioni degli immobili (oltre 3.500 euro), i servizi educativi (quasi 18.000), l’acquisto di medicinali e materiale igienico sanitario (6.600 euro), i servizi di pulizia (13.000 euro). O saranno gli stipendi di lavoratrici e lavoratori a farne le spese? È necessario che nella relazione annuale sull’andamento della gestione prevista dall’art. 7 del capitolato siano rendicontate puntualmente le spese per questi servizi.
Guardando ai costi per gli utenti, l’Amministrazione comunale deve chiarire se la privatizzazione della gestione implica che sulle tariffe sarà applicata l’I.V.A., imposta evitata con la gestione pubblica. Nel capitolato, infatti, si legge che «La misura massima della retta mensile per bambino [è] di € 470,00, oltre l’I.V.A.» (inclusi i servizi di pre e post Nido. N.d.A.). Se accadrà, le tariffe aumenteranno a svantaggio delle famiglie.
Il rischio è che l’affidamento del Nido stia diventano una sorta di svendita al peggior offerente. Con tempi che ancora una volta rischiano di essere troppo stretti. Ad oggi il bando non è ancora stato pubblicato, basterà poco più di un mese – vacanze natalizie incluse – a completare regolarmente le procedure, considerando che il precedente è rimasto aperto per più di 30 giorni?
4 dicembre 2018
Uboldo Civica
Progetto per Uboldo – CentroSinistraUnito

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